A cura della dott.ssa Elena Ercolani – Psicologa e Psicoterapeuta –
PENSIERI LIMITANTI CHE IMPEDISCONO LA PERDITA DI PESO
Perdere peso è un processo che coinvolge diversi livelli personali, dall’immagine di sé all’autostima, alla ricerca del benessere. È molto comune però che ci si approcci alla perdita di peso con alcuni pensieri che possono essere disfunzionali o limitanti. Tra questi possiamo trovare:
1) Separare gli alimenti in buoni o cattivi
Dividere gli alimenti in cattivi, perché molto calorici, e buoni, in quanto poveri di calorie, oltre ad essere una dicotomia superficiale e spesso dannosa, fa sì che gli alimenti “vietati” diventino anche i più desiderabili. Si tratta di un processo psicologico che è però in grado di innescare reazioni fisiologiche, come la fame e l’eccitazione al solo pensiero dei cibi proibiti.
Per questa ragione, una maggiore rigidità nel regime alimentare alimenta il desiderio dei cibi “proibiti” mentre la possibilità di godersi un determinato alimenti in maniera controllata renderà più facile la rinuncia in altri momenti della giornata.
2) Credere che una dieta molto restrittiva possa durare nel tempo
Una dieta restrittiva pensata per dimagrire richiede sforzi e sacrifici, che non possono essere sostenuti nel tempo (il 95% delle persone che seguono una dieta ipocalorica riacquista il peso originale). L’obiettivo a cui si dovrebbe puntare è quello di seguire un regime alimentare sano e il più possibile gratificante.
3) Utilizzare il cibo per calmare stress e ansia
Lo stress della vita quotidiana può avere come conseguenza la ricerca di cibo. Questo accade soprattutto a fine giornata, quando si esce da lavoro o quando si cerca di calmare un’emozione negativa, mangiando. La fame “emotiva” o nervosa quindi è un bisogno che il nostro cervello percepisce come fisico ma non è reale: bisogna imparare a gestire le proprie emozioni per non cadere nella trappola.
4) Pensare in modo dicotomico: “tutto o niente”
In un pensiero di tipo dicotomico le persone o percepiscono di avere il controllo completo della dieta, senza potersi concedere il minimo piacere, o si lasciano andare del tutto, concedendosi ogni tipo di eccesso.
Questa modalità è chiamata “Ciclo del Dieting o Dieta Cronica Restrittiva”, in cui si passa da fasi di restringimento alimentare estremamente forzato, all’aumento della fame, all’abbuffata del pensiero tutto-niente, al senso di colpa che riporta inevitabilmente alla restrizione, rinforzando il circolo vizioso.
5) Rinunciare alle sensazioni
È l’atto di troncare tutti i piaceri per evitare la tentazione, comprese le occasioni sociali, le cene con gli amici, gli aperitivi, per paura di “perdere il controllo”. Evitare queste “tentazioni” rischia anche di provocare un danno.
6) Fare sport per dimagrire e non per piacere
Fare sport può essere un ottimo modo per lasciare andare le tensioni e ristabilire emozioni positive. Ovviamente, non deve essere vissuto come una lotta che costringe a bruciare più di quello che si mangia. Il risultato di una dinamica di “consumo di calorie” è spesso il collasso, con cessazione dell’attività fisica, aumento di peso e sensazioni di fallimento annessi.
Per concludere, solo un approccio globale (corporeo, emotivo e psicologico) permetterà di liberarsi dai pensieri limitanti e di perdere peso e alimentarsi in modo sano.