dott.ssa Elena Ercolani – Psicologa
L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall’incapacità di dormire nonostante l’organismo ne abbia il reale bisogno fisiologico.
Questo è associato a un funzionamento diurno difficoltoso, con sintomi quali stanchezza, irritabilità, difficoltà di apprendimento, percezione di scarsa concentrazione e memoria, ma anche una marcata perdita di interesse per lo svolgimento delle attività quotidiane.
Coloro che soffrono di insonnia lamentano di non essere in grado di addormentarsi oppure di dormire solo per poche ore, agitandosi nel letto durante la notte. Quando la mancanza di sonno si prolunga per più di alcune notti di seguito, perdurando anche più di tre mesi, può divenire “cronica” e causare un debito di sonno che è estremamente nocivo per la salute dell’individuo.
Questo disturbo altera il naturale ciclo del sonno, che può risultare difficile da ripristinare: alcune persone cercano di dormire nel pomeriggio o durante la sera, con il risultato di aggravarla.
Gli eventi stressanti della quotidianità possono influire sulla qualità del riposo e in alcuni casi determinare lo stabilizzarsi di un quadro invalidante di insonnia. Questa patologia, infatti, si può presentare come reazione a specifiche situazioni psicosociali: ad esempio un lavoro poco remunerativo o insoddisfacente, preoccupazione per la salute di un familiare, difficoltà relazionali, generale nervosismo o tensione, ma anche perdurare una volta risolta la causa.
Spesso chi soffre d’insonnia da molto tempo ha fatto uso di diversi farmaci e ha eliminato o modificato alcune abitudini quotidiane della propria vita, come ad esempio alcuni alimenti o sostanze.
Una corretta igiene del sonno è indubbiamente il primo passo, ma non sempre è sufficiente, soprattutto se il disturbo si è radicato nel corso del tempo.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale per il trattamento dell’insonnia (CBT-I) è considerata in tutte le linee guida a livello internazionale il trattamento d’elezione, e quindi il più efficace, per il trattamento dei disturbi del sonno: essa consiste essenzialmente in una psicoeducazione, in un rafforzamento delle associazioni tra il letto e il momento di andare a dormire e in una ristrutturazione cognitiva dei pensieri disfunzionali legati al sonno. Il trattamento dell’insonnia ha come obiettivo primario quello di migliorare la qualità e la quantità del sonno e i sintomi diurni correlati al disturbo.
Nonostante la CBT-I sia ritenuta la terapia di prima linea, questa non è facilmente accessibile ai pazienti. Solo una minoranza di essi riceve questo trattamento in Europa, così come in Italia. Nella pratica clinica di tutti i giorni, dall’assistenza sanitaria di base alla realtà dei centri specializzati, l’insonnia cronica viene comunque trattata principalmente attraverso al somministrazione di terapie farmacologiche che, non di rado, vengono assunte dai pazienti per un periodo che va ben oltre quello consigliato.
La dott.ssa Elena Ercolani, psicologa e psicoterapeuta i.f. cognitivo-comportamentale, propone la terapia CBT-I per il trattamento dell’insonnia primaria