dott.ssa Greta Del Taglia – psicologa –
Il “bullismo online” o “cyberbullismo” è una forma di aggressione volontaria, ingiustificata e prolungata, che avviene tra i pari nel mondo digitale.
Il cyberbullismo è associato ad emozioni negative come ansia , depressione, pensieri di suicidio, oltre che a difficoltà relazionali, spesso conseguenti l’isolamento, l’assenteismo scolastico e l’abuso di sostanze.
Tra gli adolescenti il cyberbullismo è un fenomeno diffuso, con tassi di frequenza che oscillano tra il 6,6 % e il 44,1 %. Il bullismo online sembra avere implicazioni psicopatologiche: di recente, è stato indagato il legame tra cyberbullismo e psicopatologia alimentare negli adolescenti (Marco JH &Tormo Irun MP, 2018); comportamenti alimentari patologici sono risultati associati alla persecuzione online da parte dei pari.
L’aspetto fisico è uno dei principali target dei bulli, anche online (per es., tramite e-mail assillanti o messaggi offensivi, il bullo incita i coetanei ad escludere dal gruppo la persona in sovrappeso, mettendo in atto giochi molesti o diffondendo sul web immagini sprezzanti riguardanti il peso e la forma corporea della vittima).
Diversi studi hanno dimostrato che la maggior parte degli adolescenti viene bullizzata online per la
forma corporea e per il peso, e che la valutazione generale dell’aspetto fisico in coloro che sono, o sono stati perseguitati online per motivi di sovrappeso, è peggiore rispetto agli adolescenti non bullizzati. Pertanto, la letteratura dimostra una chiara associazione tra cyberbullismo e comportamenti alimentari non salutari negli adolescenti.
Il cyberbullismo risulta correlato negativamente con la valutazione del proprio aspetto fisico e associato all’insoddisfazione corporea, sia nei maschi che nelle femmine.
Ciò può essere dovuto al fatto che il corpo (forma, taglia e peso) è uno dei principali target dei bulli, e critiche, insulti, commenti negativi riguardanti il corpo possono diventare fattori di rischio per lo sviluppo di un’immagine corporea distorta in età adolescenziale.
Inoltre, il cyberbullismo è associato a preoccupazioni per il sovrappeso (overweight preoccupation), piani alimentari non salutari, comportamenti ossessivi relativi l’introito calorico, comportamenti psicopatologici come il vomito, l’alimentazione incontrollata e la restrizione alimentare.
Infine, alcune teorie affermano che, durante l’adolescenza, i pari, i genitori e i media possono avere un effetto diretto sulla valutazione della forma corporea tramite due processi:
1) l’internalizzazione degli standard estetici diffusi dalla società;
2) l’eccessivo confronto sociale (oggi, anche a livello digitale).
Nel pratico risulta necessario:
1. Valutare la psicopatologia alimentare (ad es., con questionari standardizzati come l’EDI-3; o l’EAT-40) negli adolescenti che sono stati vittime di cyberbullismo per quanto riguarda il peso o l’aspetto fisico;
2. Programmare giornate di prevenzione per fornire informazioni a genitori e insegnanti sulle conseguenze negative del bullismo online;
3. Rilevare e valutare il cyberbullismo (passato o attuale) in soggetti con diagnosi di disturbo alimentare.
Marco JH and Tormo-Irun MP (2018). Cyber Victimization Is Associated With Eating Disorder Psychopathology in Adolescents. Frontiers of Psychology