Cos’è la Trocanterite?
La trocanterite, conosciuta anche come borsite trocanterica o entesite trocanterica, è un’infiammazione dell’anca che coinvolge la borsa sierosa del grande trocantere. Il grande trocantere è una prominenza ossea del femore su cui si inseriscono i tendini dei muscoli coinvolti nei movimenti dell’anca e della coscia. Questa struttura ossea è ricoperta dalla borsa trocanterica, un cuscinetto che facilita lo scorrimento dei tessuti e riduce l’attrito tra muscoli e osso.
L’infiammazione della borsa trocanterica può derivare da traumi, microtraumi ripetuti o infiammazione dei tendini e muscoli adiacenti. La trocanterite è più frequente nelle donne, a causa della maggiore larghezza del bacino, e nelle persone di mezza età o anziane, ma può manifestarsi anche negli sportivi e in soggetti con posture scorrette.
Cause
Le cause principali della trocanterite includono:
- Movimenti ripetitivi: attività sportive come corsa, ciclismo e calcio possono sovraccaricare la zona.
- Sovraccarico funzionale: postura scorretta, dismetria degli arti inferiori o eccesso di peso possono contribuire all’insorgenza della patologia.
- Traumi diretti: cadute o urti sulla zona trocanterica possono provocare infiammazione.
- Patologie associate: artrosi dell’anca, scoliosi, artrite reumatoide e discopatie lombari possono aumentare il rischio di sviluppare trocanterite.
Sintomi
I sintomi tipici della trocanterite comprendono:
- Dolore localizzato nella parte laterale del bacino, che può irradiarsi a glutei, coscia e ginocchio.
- Rigidità e difficoltà nei movimenti, soprattutto nel salire le scale, accavallare le gambe o alzarsi dopo una posizione seduta prolungata.
- Dolore notturno, specialmente quando si dorme sul fianco interessato.
- Sensazione di gonfiore e calore nell’area infiammata.
- Zoppia di fuga, una modalità di deambulazione alterata per evitare il dolore.
Se i sintomi persistono per più di due settimane senza miglioramenti, è consigliabile consultare un medico.
Diagnosi della Trocanterite
La diagnosi di questa problematica è fondamentale per impostare un trattamento adeguato ed evitare il rischio di cronicizzazione del disturbo. Generalmente, il primo specialista a cui rivolgersi in caso di dolore persistente all’anca è il medico di base, che potrà valutare la situazione ed eventualmente indirizzare il paziente verso uno specialista ortopedico, ad un fisiatra o direttamente ad un fisioterapista esperto in patologie dell’anca.
Valutazione clinica
Lo specialista eseguirà una visita medica approfondita, raccogliendo informazioni sui sintomi, sulla loro durata e sulle attività che possono aver scatenato l’infiammazione. Durante la visita, verranno eseguiti alcuni test specifici, tra cui:
- Palpazione del grande trocantere: il medico applica una leggera pressione sulla zona laterale dell’anca per verificare la presenza di dolore.
- Test di Faber (Patrick’s test): il paziente è sdraiato e il medico flette, abduce ed extraruota l’anca per valutare se il dolore è legato alla borsa trocanterica.
- Test di Ober: valuta la tensione della fascia lata, che può contribuire all’infiammazione della borsa trocanterica.
- Test della resistenza dell’anca: il medico può chiedere al paziente di eseguire movimenti di abduzione e rotazione dell’anca per osservare eventuali limitazioni o dolore.
Esami strumentali
Se necessario, lo specialista può prescrivere alcuni esami di imaging per confermare la diagnosi e escludere altre patologie dell’anca.
- Ecografia dell’anca: esame non invasivo che permette di evidenziare l’infiammazione della borsa trocanterica, la presenza di liquido infiammatorio e alterazioni dei tendini.
- Risonanza Magnetica (RM): utile nei casi più complessi per individuare lesioni tendinee o altre patologie dell’anca.
- Radiografia: utilizzata per escludere altre condizioni come artrosi dell’anca o speroni ossei che possono irritare la borsa trocanterica.
Una diagnosi precoce e accurata consente di impostare il giusto percorso terapeutico, evitando complicazioni e riducendo i tempi di recupero.
Ruolo della Fisioterapia nella Trocanterite
La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della trocanterite, aiutando a ridurre il dolore, migliorare la mobilità e prevenire recidive. Un programma fisioterapico mirato include:
Terapie fisiche strumentali
L’utilizzo di dispositivi elettromedicali è essenziale per ridurre l’infiammazione e favorire la guarigione dei tessuti:
- Tecarterapia: sfrutta l’energia a radiofrequenza per stimolare il metabolismo cellulare e favorire il recupero tissutale. Aiuta a ridurre l’infiammazione e il dolore nella zona trocanterica.
- Terapia combinata Sin200: unisce gli effetti della tecarterapia con la stimolazione elettrica, favorendo un’azione più mirata sui tessuti muscolari e tendinei.
- Onde d’urto focali: utilizzate per ridurre l’infiammazione tendinea e migliorare la rigenerazione tissutale. È importante sottolineare che le onde d’urto non frammentano le calcificazioni, ma svolgono un’azione antinfiammatoria sui tendini coinvolti.
- Ultrasuonoterapia: utilizza onde sonore ad alta frequenza per stimolare la circolazione sanguigna locale e favorire la rigenerazione tissutale.
Il fisioterapista può applicare tecniche di terapia manuale per ridurre le tensioni muscolari e migliorare la mobilità articolare:
- Mobilizzazioni articolari per ridurre la rigidità dell’anca.
- Massoterapia per alleviare le tensioni muscolari e migliorare la vascolarizzazione locale.
Esercizi terapeutici
L’esercizio fisico mirato è essenziale per prevenire recidive e ristabilire la corretta biomeccanica dell’anca:
- Esercizi di stretching per i muscoli della coscia e del gluteo, riducendo la tensione sulla borsa trocanterica.
- Esercizi di rinforzo muscolare per stabilizzare l’anca e migliorare la funzionalità del movimento.
- Rieducazione posturale per correggere eventuali squilibri biomeccanici che predispongono alla trocanterite.
Altri Trattamenti e Strategie Complementari
Oltre alla fisioterapia, altre misure possono contribuire al recupero:
- Riposo e modifica delle attività quotidiane: evitare movimenti che aggravano il dolore, ridurre la camminata prolungata e l’attività fisica intensa.
- Crioterapia: applicazione di ghiaccio per ridurre dolore e infiammazione.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per alleviare i sintomi acuti.
- Infiltrazioni di corticosteroidi, riservate ai casi più resistenti al trattamento conservativo.
- Perdita di peso, se necessario, per ridurre il carico sulle strutture articolari dell’anca.
Conclusioni
La trocanterite è una condizione dolorosa ma curabile con un approccio multidisciplinare. La fisioterapia, supportata da terapie strumentali come tecarterapia, terapia combinata Sin200 e onde d’urto focali, rappresenta la strategia principale per ridurre il dolore e migliorare la mobilità dell’anca. Intervenire precocemente con un trattamento adeguato permette di ottenere un recupero completo e prevenire recidive, migliorando la qualità della vita del paziente.