Il Conflitto Femoro-Acetabolare: Scopriamolo Insieme

fisioterapia e riabilitazione per il conflitto femoro-acetabolare con i professionisti del Centro Colombo Genova

Cos’è il Conflitto Femoro-Acetabolare?

Il conflitto femoro-acetabolare (FAI) è una condizione che si manifesta con un contatto prematuro e sintomatico tra il femore prossimale e l’acetabolo. Questa patologia è caratterizzata da una triade di sintomi clinici e radiologici che ne permettono il riconoscimento.

Storia e Sviluppo del Conflitto Femoro-Acetabolare

Il concetto di conflitto d’anca è noto dal 1936, ma è stato approfondito da Ganz et al. nel 2001, che hanno introdotto un nuovo approccio chirurgico e ipotizzato una connessione tra FAI e osteoartrite. Negli anni 2000, con l’avvento della chirurgia artroscopica, l’interesse per questa condizione è cresciuto, portando ad un aumento delle diagnosi e delle pubblicazioni sul tema.

Nel 2016, l’Accordo di Warwick ha riunito esperti internazionali per costruire un consenso sulla diagnosi e la gestione del FAI, rispondendo a sei domande chiave riguardanti diagnosi, trattamento e prognosi della patologia.

Tipologie di FAI

  • CAM Impingement: Anomalia della giunzione testa-collo femorale che causa usura cartilaginea e labrale.
  • PINCER Impingement: Eccessiva copertura acetabolare che provoca impingement di una giunzione testa-collo femorale normale contro l’acetabolo.
  • Misto: Combinazione delle morfologie CAM e PINCER.

Tipologia di Paziente

Il FAI si presenta solitamente in pazienti giovani (meno di 50 anni), attivi fisicamente, sia maschi che femmine. La morfologia CAM è più comune negli uomini e negli atleti, mentre la morfologia PINCER è più frequente nelle donne e meno comune negli atleti.

Patofisiologia del Conflitto Femoro-Acetabolare

La sindrome FAI è considerata una condizione multifattoriale, associata a cambiamenti morfologici dovuti a carichi ripetitivi e movimenti estremi dell’anca. Negli atleti, la prevalenza della morfologia CAM è maggiore a causa del carico aggressivo e ripetitivo sull’anca. Esiste anche una predisposizione genetica, con studi che mostrano un rischio tre volte maggiore di sviluppare una morfologia CAM nei fratelli di individui affetti.

Le morfologie CAM causano danni ai tessuti molli dell’acetabolo, mentre le morfologie PINCER sono associate a lesioni labrali circonferenziali.

Diagnosi

Durante la diagnosi di FAI, è essenziale considerare altre cause di dolore all’anca, che possono essere intra-articolari (lesioni labrali, artrosi), extra-articolari (tendinopatie) o red flags (fratture, patologie neoplastiche).

Esame Obiettivo e Valutazione

Il paziente con FAI presenta una riduzione del ROM dell’anca, in particolare in rotazione interna, adduzione e flessione. Il test FADDIR è utile per diagnosticare il FAI, provocando dolore quando l’anca è flessa a 90°, addotta e ruotata internamente. Questo test ha una sensibilità del 99% e una specificità del 5%.

Valutazione Radiografica del Conflitto Femoro-Acetabolare

La diagnosi di FAI richiede una valutazione radiografica, inizialmente con una radiografia anteroposteriore del bacino e una proiezione laterale del collo femorale dell’anca sintomatica. Se necessario, si può utilizzare l’imaging della sezione trasversale per ulteriori dettagli sulle lesioni cartilaginee e labrali.

Trattamento del Conflitto Femoro-Acetabolare

Le strategie di trattamento del FAI includono cure conservative, riabilitazione e chirurgia.

  • Cure Conservative: Comprendono l’educazione del paziente, la modifica dell’attività e dello stile di vita, l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei, iniezioni intra-articolari di steroidi e la vigile attesa.
  • Riabilitazione: Guidata da un fisioterapista, mira a migliorare la stabilità dell’anca, il controllo neuromuscolare e gli schemi di movimento. Gli obiettivi includono il miglioramento del ROM e il rinforzo muscolare.
  • Chirurgia: Mira a correggere la morfologia dell’anca, rimodellando la morfologia CAM o riorientando l’acetabolo. Le procedure possono essere eseguite mediante chirurgia artroscopica o a cielo aperto. L’approccio artroscopico è spesso preferibile per un recupero rapido, ma alcune procedure richiedono un approccio aperto.

Prognosi e Recupero

La maggior parte dei pazienti può tornare alla piena attività, compreso lo sport, con il trattamento adeguato. La riabilitazione sembra migliorare i sintomi per almeno due anni, mentre i risultati della chirurgia descrivono un miglioramento significativo dei sintomi fino a cinque anni. Gli studi a lungo termine riportano che la chirurgia a cielo aperto può migliorare i sintomi per almeno dieci anni.

Contattaci

Al Centro Colombo Genova, offriamo una gestione completa del FAI, includendo diagnosi, trattamenti conservativi, riabilitazione personalizzata e, se necessario, consulenza chirurgica. Il nostro team di ortopedici e fisioterapisti esperti è dedicato a fornire il miglior percorso terapeutico per ogni paziente, garantendo un recupero ottimale e un ritorno sicuro alle attività quotidiane e sportive. Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare una valutazione.

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