Il ghiaccio Riduce il Gonfiore? Sfatiamo un Mito
L’applicazione del ghiaccio dopo un infortunio acuto è una delle pratiche più diffuse nel primo soccorso sportivo e nella gestione degli edemi post-traumatici. Tuttavia, recenti studi scientifici hanno dimostrato che il ghiaccio non riduce il gonfiore. Questo contrasta con l’idea diffusa secondo cui applicarlo subito dopo un trauma possa limitare l’edema e accelerare il recupero.
L’effetto Reale del Ghiaccio: Riduzione del Dolore
L’azione principale del ghiaccio è la diminuzione della velocità di conduzione nervosa, con conseguente riduzione della percezione del dolore nei tessuti superficiali. Questa riduzione del dolore è particolarmente utile perché consente di riprendere precocemente il movimento e la mobilizzazione della zona lesa.
È stato dimostrato che il movimento precoce, se effettuato con gradualità e senza sovraccaricare i tessuti danneggiati, può favorire un riassorbimento più rapido del gonfiore. Pertanto, l’utilizzo del ghiaccio ha senso solo in funzione della sua capacità di ridurre il dolore e facilitare una mobilizzazione più tempestiva dell’area interessata.
Come e per Quanto Tempo Applicare il Ghiaccio?
Per ottenere un’efficace riduzione del dolore attraverso il raffreddamento dei tessuti, è necessario abbassare la temperatura cutanea ad almeno 10°C. La modalità e la durata di applicazione variano in base alla profondità della struttura traumatizzata:
- Lesioni superficiali (es. legamenti della caviglia in una distorsione): applicazione diretta di ghiaccio tritato in una busta di plastica per 5-8 minuti.
- Lesioni profonde o presenza di tessuto adiposo: il tempo può essere prolungato fino a 12-15 minuti, sebbene il raffreddamento profondo sia meno efficace.
- Applicazioni prolungate oltre i 20-30 minuti: non apportano benefici aggiuntivi e possono causare effetti avversi come principi di congelamento della cute o effetti rebound infiammatori.
Controindicazioni all’Uso del Ghiaccio
L’applicazione del ghiaccio non è sempre consigliata e in alcuni casi può essere addirittura dannosa. Ecco le principali controindicazioni:
Assolute:
Trombosi venosa profonda o tromboflebite attiva
Aree vicino a una ferita cronica
Ipersensibilità al freddo (es. sindrome di Raynaud, crioglobulinemia, emoglobulinemia)
Orticaria da freddo (allergia o ipersensibilità al freddo)
Alterazione della circolazione sanguigna
Presenza di nervi in rigenerazione
Tessuti affetti da tubercolosi o con emorragia attiva
Disturbi emorragici non trattati in aree con circolazione compromessa
Precauzioni:
Persone con insufficienza cardiaca
Persone con ipertensione
Aree con sensibilità alterata (che impediscono un feedback accurato sulla temperatura)
Tessuti infetti
Pelle danneggiata
Conclusioni
Il ghiaccio non ha un effetto diretto sulla riduzione del gonfiore, ma può essere utile per alleviare il dolore e permettere un recupero più rapido grazie alla mobilizzazione precoce della zona lesa. L’applicazione deve essere fatta con criterio, rispettando i tempi consigliati e tenendo conto delle eventuali controindicazioni. Per un recupero ottimale, è sempre bene associare l’utilizzo del ghiaccio a una gestione attiva del trauma, attraverso il movimento controllato e il supporto di un professionista della riabilitazione.