dott.ssa Ylenia Motta – omeopata
Oggi si parla tanto di Omeopatia, ma, strano a dirsi, specie in ambito scientifico, troppo spesso ne parlano di più quelli che ne sanno di meno. Nonostante non sia mia intenzione entrare nel merito delle polemiche attuali legate all’efficacia della terapia omeopatica, volevo comunque iniziare focalizzando l’attenzione su alcuni punti di cui forse non tutti sono a conoscenza:
- Nel 2002 nel congresso di Terni la FNOMCeO (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri) ha deciso di definire come “Atto Medico” la prescrizione di medicinali omeopatici.
- I prodotti omeopatici sono approvati come medicinali dalla legge italiana: “Medicinale omeopatico: ogni medicinale ottenuto a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici, secondo un processo di produzione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze” (D.lgs. 219/2006 art. 1 d)
- E’ presente un intero database liberamente consultabile, che raccoglie molteplici studi randomizzati, in singolo o doppio cieco, nonchè revisioni sistematiche con meta-analisi riguardanti la Medicina Omeopatica.
- La Svizzera ha confermato che l’Omeopatia soddisfa criteri sia di efficacia scientificamente provata che di utilità ed economicità: è stata infatti inclusa nelle prestazioni dell’assicurazione di base obbligatoria svizzera.
- In Europa e in Italia le leggi per gli allevamenti biologici conferiscono al rimedio omeopatico il ruolo di medicinale di prima scelta nella cura degli animali destinati all’alimentazione umana: “I prodotti fitoterapici, i prodotti omeopatici, gli oligoelementi…sono preferiti ai medicinali veterinari allopatici ottenuti per sintesi chimica o agli antibiotici…” (Regolamento CE n.834/07).
Dopo questa premessa burocratica, che (specialmente in questo periodo) mi sembrava doverosa, vorrei cercare di rispondere ad alcune domande che spesso mi vengono poste:
L’Omeopatia nasce da Samuel Hahnemann, un medico tedesco nato a metà Settecento, il quale osservò che è possibile curare e guarire un malato somministrandogli una sostanza che, se data a un uomo sano, lo porta ad avere sintomi simili a quelli della malattia in questione.
Similia similibus curentur (“Si curino i simili con i simili”) rappresenta il principio di fondo, anche se già Ippocrate aveva intuito ciò, ammettendo l’esistenza di due medicine, quella dei simili (l’Omeopatia appunto) e quella dei contrari (la medicina allopatica o tradizionale).
Se la medicina tradizionale è più focalizzata all’eliminazione dei vari sintomi, perdendo a volte di vista la persona e la malattia sottostante, la medicina omeopatica si preoccupa di curare il malato, cercando di non sopprimere i sintomi, ma andando a indagare le cause profonde che hanno scatenato la malattia stessa per poterla guarire.
I medicinali omeopatici non hanno effetti collaterali: per questo motivo costituiscono un trattamento ideale anche per bambini, donne in gravidanza e anziani e la loro produzione non crea alcun tipo di impatto ambientale negativo, per di più sono somministrabili a qualunque età e sono compatibili con altre terapie in atto e curano il malato nella sua totalità, non solo i sintomi.
L’omeopatia può intervenire sia nella patologia acuta (che insorge rapidamente e improvvisamente – come ad es. l’influenza) sia nella patologia cronica (ad esordio lento, più subdola – come ad es. l’artrosi).
Nel primo caso l’obiettivo è una guarigione rapida (al pari di quanto impiegherebbero farmaci tradizionali) e dolce, sollecitando i meccanismi di difesa naturali, propri del singolo individuo.
Nel cronico l’obiettivo è ristabilire l’equilibrio globale (lo stato di salute), curando non solo la sintomatologia del momento, ma il malato in toto.
Infine l’omeopatia interviene anche nella prevenzione, cercando di evitare il manifestarsi di eventuali malattie e mantenendo il soggetto in salute il più a lungo possibile.
La visita omeopatica inizia con un colloquio in cui la persona parla dei propri disturbi attuali e pregressi, del suo modo di essere e di reagire, delle proprie abitudini, del proprio carattere, della propria personalità, del suo stato emotivo, etc.
Segue una visita medica classica con esame obiettivo del paziente ed eventuale visione o prescrizione di accertamenti diagnostici e infine verrà prescritta una terapia atta a favorire la risposta e la reazione del proprio sistema immunitario per riportare tutto l’organismo alla salute.